Regole, a che cosa servono?

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Viviamo in un’epoca dove è palese che l’educazione è cambiato. I genitori hanno un ruolo fondamentale e c’è sempre di più una collaborazione tra scuola e famiglia, ciò è positivo perché contribuisce alla trasparenza e al compito di co-educatori. Questa maggiore collaborazione però apre dei dibattiti sull’importanza delle regole e la continuità tra casa e scuola.

Ma cosa sono le regole, e a che cosa servono?

I bambini sono individui che con il tempo diventano sempre più responsabili e autonomi. Per arrivare a certi livelli di autonomia però, hanno bisogno di essere guidati. Una modalità di sostegno in questo percorso è il buon esempio: gli adulti di riferimenti dimostrano il comportamento desiderato per incentivare l’imitazione di tale comportamento. Il buon esempio non è però sufficiente per rendere i bambini autonomi e responsabili.

Tutte le società conoscono un sistema di regole con l’obiettivo di organizzare al meglio la vita sociale. Un esempio banale sono le regole stradali. Servono per organizzare il comportamento stradale e per evitare il caos. Ci danno chiarezza su ciò che dovremmo fare e sulle conseguenze se non rispettiamo le regole. Perciò le regole hanno un ruolo fondamentale nel creare trasparenza in una società.

Ai bambini le regole servono anche su scala minore per guidare il loro comportamento e per diventare responsabili.

Come formulare le regole?

Ai bambini non serve sapere solo ciò che non devono fare, ma gli adulti devono fornire un’alternativa. Anzi, sarebbe meglio se regole fossero formulate in modo positivo. Invece di dire al bambino “non toccare nulla” sarebbe meglio dire “entriamo a guardare”. In questo modo esprimiamo chiaramente le nostre aspettative. Esprimere solo ciò che il bambino non dovrebbe fare, potrebbe causare frustrazioni. Il bambino ha bisogno di qualcuno che lo aiuta nella ricerca di alternative.

I bambini hanno bisogno di poche regole, che sono chiare e che vengono utilizzate con continuità. Se la regola a casa è che il bambino può giocare ai videogiochi per un’ora al giorno, questa regola deve valere tutti i giorni. Anche se il bambino si agita, perché non vuole rispettare la regola, non si dovrebbe cambiare la regola. Se dovesse succedere che il bambino non rispetta la regola, la conseguenza deve essere equilibrata e sempre la stessa. Come per gli adulti: chi non rispetta il rosso del semaforo sa qual è la conseguenza e sa che questa conseguenza è sempre la stessa. Non può essere che se l’adulto si agita, il poliziotto decide di non dare la multa. Come la multa ha lo stesso valore per ogni persona. Così devono essere anche le regole a casa e a scuola: chiare, trasparenti, con conseguenze ben esplicitate e con continuità.

Queste modalità per formulare le regole servono per aiutare i bambini a diventare adulti responsabili e autonomi. Non vogliamo che i nostri bambini crescono con l’idea che possono sempre evitare le conseguenze negative se dimostrano un atteggiamento particolare (piangere, arrabbiarsi, ecc.).

L’importanza è la collaborazione tra scuola e famiglia, dove le regole non devono essere identiche, ma dove la trasparenza è fondamentale.

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